Messaggio di fine anno del Presidente

Sabato 30 dicembre 2017 ore 15.00 Stadio Sergio Lanfranchi di Parma va in scena il “derby
d’Italia” del Guinness Pro 14, torneo che per gli appassionati di calcio sarebbe al pari di una
“Champions League”.
La giornata si presenta piacevole sia per la temperatura esterna, sia per il clima di attesa
per una partita che pone di fronte le due franchigie, simbolo d’eccellenza del rugby
italiano.
Intorno a mezzogiorno sono in corso diverse partite di un raggruppamento under 14,
diverse società e soprattutto numerosi ragazzi si misurano sparsi tra gli 8 campi della
cittadella, una struttura interamente dedicata al rugby, in attesa di assistere all’evento clou
della giornata.
Prendiamo posto in tribuna est, la partita sta per iniziare, e una coppia seduta proprio di
fianco a noi ci incuriosisce per la passione composta ma altrettanto forte che si fa subito
sentire per i propri beniamini, i “Leoni” di Treviso!
Ci vuole poco per capire che siamo vicini a una mamma, signora distinta che
probabilmente avremmo incontrato più facilmente a una prima teatrale, anche oggi sugli
spalti per veder giocare il suo ragazzo…27 anni!
Tra il primo e il secondo tempo abbiamo occasione di scambiare qualche battuta con la
signora che ci racconta in breve la sua esperienza:” Ho due figli che giocano a rugby sin da
piccoli e sebbene sia ancora in apprensione per la loro incolumità quando si giocano partite
come quella di oggi, sono riconoscente verso questa disciplina per quello che ha insegnato
ai miei ragazzi e a noi genitori. Quando si trattava di fare amicizia, ho sempre cercato di
spingere i miei figli oltre la cerchia dei propri compagni di squadra, per cui non solo Treviso
ma anche Mogliano, Padova e altre ancora.
Questa nostra scelta si è fondata su ciò che, a nostro avviso, dovrebbe significare il rugby
per i nostri giovani – giocare non tanto contro…bensì con la squadra avversaria!”
Una questione forse puramente lessicale, ma credo invece non di poco conto e che induce
a una riflessione più ampia per quanto riguarda il rugby ad ogni livello.
Sia chiaro, giocare “con la squadra avversaria” non significa diminuire l’intensità di gioco, in
campo si combatte per difendere il proprio territorio e per conquistare quello avversario!
Il senso è tutto nel rispetto che ogni giocatore e ogni formazione riconosce verso i propri
avversari prima, durante e dopo la partita.
In realtà questo valore è già presente e prevalente nel movimento rugbistico, è un
patrimonio che siamo tutti chiamati a preservare e a tramandare alle generazioni che
diventeranno protagoniste nel rugby di domani.
Non solo giocatori, certamente in “prima linea” allenatori, dirigenti, genitori e
appassionati, tutti impegnati a sostenere una tra le peculiarità più importanti dello sport e
principalmente del rugby.
Purtroppo, a volte, assistiamo a manifestazioni di senso opposto anche all’interno della
stessa squadra, nei rapporti tra i ragazzi stessi o con il proprio allenatore.
Occorre fare attenzione affinchè l’autorevolezza non ceda il passo all’autorità, perchè se
uno schema di gioco non dà il risultato atteso, il giudizio, la critica e la soluzione vanno
sempre e solo rivolti alla situazione che si è verificata, mai alla persona!
Quando parliamo ai nostri ragazzi possiamo certamente usare toni forti e risoluti, devono
tuttavia servire a esaltare, incoraggiare e quindi rinforzare la stima che poniamo nei loro
confronti, giudicare una presunta scarsa volontà o impegno, magari in modo sgradevole e
irrispettoso, non porta beneficio ad alcuno se non l’inizio di una disaffezione, una tra le
cause dell’abbandono alla pratica sportiva.
Al tempo stesso, è bene ricordare ai ragazzi che a un certo punto occorre fare un salto di
qualità che si traduce in puntualità, costanza e “voglia di dare il meglio di sè”, perchè se
l’allenamento è un diritto, la convocazione è un premio che si conquista con gioiosa fatica
e sudore!
Ognuno di Voi, cari ragazzi, può diventare un modello – lasciatemelo dire – un po’ folle, ma
per la bellezza che può esprimere attraverso il proprio comportamento in campo e fuori
dallo stesso!
“Stay hungry, stay foolish” disse Steve Jobs, fondatore di Apple, durante una cerimonia di
laurea all’Università di Stanford nel 2005, siate affamati di voglia di imparare qualcosa di
nuovo, di curiosità e dell’ambizione, perchè no, di scendere un giorno in campo in una
partita del Guinness Pro 14!
Così non smettete di essere anche un po’ folli, fate scelte azzardate, non convenzionali o
che altri potrebbero giudicare sbagliate o assurde, l’essenza del divertimento sta in queste
cose!
Per la cronaca, i Leoni di Treviso hanno vinto in casa delle Zebre 20 – 16 con un primo
tempo in parità (6 – 6) frutto di calci di punizioni trasformate da entrambe le parti, mentre
il secondo tempo è stato sicuramente più apprezzato dal pubblico per le mete segnate e
trasformate prima dagli ospiti e in pochi minuti anche dai padroni di casa.
I Leoni, in alcune situazioni, sembrano in difficoltà sul piano della disciplina ed è su un
calcio di punizione che le Zebre si riportano avanti sul 16 – 13, ma la zampata finale dei
trevigiani arriva a 10 minuti dal termine con la seconda meta e trasformazione.
Generosa la reazione del XV di casa con un’ultima chance, ormai al termine del match, una
maul nei 22 degli avversari contrastata con efficacia dai Leoni, l’arbitro fischia il turnover e
partita di fatto conclusa.
Tanti ragazzi in campo a fine partita, anche il nostro Leo, a caccia di autografi e foto con i
giocatori, i quali non si sono sottratti a questa festa post partita per la gioia dei tanti
minirugbisty che hanno letteralmente invaso il campo!
Giornata lunga e impegnativa ma di grande soddisfazione, torniamo a casa con una carica
in più pensando ai nostri prossimi progetti in Valcuvia, questo 2017 appena trascorso ha
segnato un traguardo importante, 10 anni di attività degli UNNI Rugby Valcuvia, al tempo
stesso è un punto di partenza per la prospettiva di lungo termine conclusa con la
convenzione stipulata con l’Amministrazione Comunale giusto un anno fa.
Desidero ringraziare tutte le persone che, a vario titolo, si dedicano alle diverse attività e
incombenze dell’associazione e con l’occasione rivolgo a tutti Voi i migliori auguri per un
felice 2018!
Ovali saluti!
Alberto